













Un progetto di Elena Moiola e Martina Turati Questo progetto nasce da una riflessione sulla frattura, sempre più evidente, tra essere umano e natura. Una separazione che non è reale, ma culturale: l’essere umano si è smarrito nel rumore delle città, nei riflessi delle vetrine, nei ritmi accelerati del consumismo, fino a dimenticare la propria origine. Ha reciso il legame con la terra, si è creduto altro, si è creduto superiore. “Mai statǝ altro(ve)” vuole ricordare che la linea netta tra essere umano e natura è una ferita da rimarginare. Attraverso la proiezione di immagini naturali sui corpi umani il progetto tenta di restituire visivamente questa appartenenza originaria. I corpi non si sovrappongono al paesaggio: lo contengono, lo incarnano, ne sono parte. In un’epoca che ci insegna a dominare ciò che ci circonda, queste fotografie sussurrano un’altra verità: la natura non è fuori da noi, ma ci attraversa, ci compone, ci chiama. E che forse, per salvarla — e salvarci — dobbiamo prima ricordare di esserle fratelli e sorelle, non padroni.